Via Giusti: Incontro di preghiera nella casa dei Fondatori

A conclusione del Corso di Esercizi Spirituali  a Grottaferrata le sorelle si sono immerse in preghiera, per la preparazione spirituale alla consacrazione a Dio insieme ai nostri amati Fondatori, nella casa Madre di Via Giusti.
Ci sono offerte a Lui con le stesse parole della formula originaria dei camilliani, che erano quelle che ha utilizzato la Madre Giuseppina quando fece la Sua consacrazione a Dio per sempre in questo stesso luogo. 
Affidandoci a Maria sono poi andate processionalmente nella stanza dove visse e morì la Madre Giuseppina. 
Una esperienza unica di preghiera che si è scatenata nella gioia e nella comunione festosa della fraternità.














Un tesoro fra le mura

In questa casa si prepararono a consacrarsi a Dio le nostre prime giovani, e si intuisce, la trepidazione di quelle mani delicate nel mettere gli ultimi punti sui loro abiti religiosi, il silenzio pieno di emozione, la gioia trapelare dai loro sguardi pieni di luci.  In questa casa si forgiarono e palpitano ancora i battiti di quei primi cuori camilliani, che si spegneranno giovani, immolati nell’assistenza alle Signore colpite dalla tubercolosi... come Suor Agnese Staderini. Quali eroine della carità, quelle giovani avvezzate alla schiettezza della povertà e alla semplicità della gioia vera che si effonde dal cuore di chi si regala senza riserve alla misericordia, partirono come un balsamo di tenerezza verso il nord ed il sud, oltre le alpi: a Lille e a Bonsecours, oltre l’oceano: a Buenos Aires in Argentina. Innescando l’andirivieni della Madre Giuseppina che le seguiva premurosa, che le andava a trovare e le lettere che il Padre scriveva proprio qui, da questa casa: «Scrivo in mezzo alle care figliuole e tutte e ciascuna vorrebbero essere nella mia penna»[1]. Ed è possibile respirare dentro queste mura, ascoltare fra gli angoli, il riecheggiare di fatiche e risate, di abbracci e lacrime di gioia, del continuo fare i bagagli e accogliere nuove giovani. In questa casa si può fare l’esperienza che Madre Giuseppina e Padre Tezza ci hanno amato da morire!

[1] Lettera del Padre Luigi Tezza alla Madre Giuseppina Vannini, allora in Cremona, scritta da Roma il 21 settembre 1894, A F S C, 1 A 012,


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