Solennità dell'Annunciazione

Siamo nella seconda settimana di Pasqua e stiamo celebrando la Solennità dell'Annunciazione, perchè nove mesi prima di Natale, per convenzione, celebriamo il fato che Dio si è fatto carne. Un postulato importantissimo dell'economia della salvezza. In fatti, senza Annunciazione, niente Natale, a maggior ragione Venerdì santo e Pasqua.
E oggi celebriamo proprio il momento in cui Dio è entrato nella storia, si è fatto strada per raggiungerci, ha smesso la sua divinità per essere accessibile, incontrabile. L'Incarnazione no è che l'ultima fase di una lunga storia di relazione e di affetto che Dio intreccia con ciascuno di noi e che avrà il suo definitivo compimento nella Redenzione. Dio si è comunicato lungo la storia attraverso gli uomini ma, purtroppo, questo dialogo spesso è stato disatteso, foriero di incomprensioni.
Così Dio, stanco di non essere capito, ha deciso di diventare uno di noi. Se Dio è diventato uomo è perchè gli uomini possano diventare come Dio. Se Dio è diventato uomo è nella piena umanità che possiamo realizzare la  nostra vita e chi contrappone l'umanità alla fede è completamente fuori strada. 
Se Dio è diventato uomo allora oggi, per ognuno di noi, è una splendida giornata.

Omelia padre Luca camilliano

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