Domenica di Pasqua: Questo è il giorno di Cristo Signore, Alleluia. Cristo nostra speranza è risorto Alleluia!

La principale domenica di tutto l'anno liturgico celebra un evento straordinario e decisivo nella Storia dell'umanità: la risurrezione di Gesù Cristo. Gli Atti degli Apostoli trasmettono la predicazione di Pietro che ricorda la testimonianza dei profeti: "Chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo Nome".. Ai Colossesi, Paolo indica una strada: "Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra"
Il cambiamento di impostazione di vita è totale e definitivo. 
Nel vangelo, Maria di Magdala esce di casa quando è ancora notte, buio nel cielo e buio nel cuore. Non ha niente tra le mani, non porta aromi come le altre donne, ha soltanto il suo amore che si ribella all'assenza di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!» (Gabriel Marcel). E vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Il sepolcro è spalancato, vuoto e risplendente, nel fresco dell'alba. E fuori è primavera. Il segno è un corpo assente dalla tomba. Manca un corpo alla contabilità della morte, i suoi conti sono in perdita. Manca un ucciso alla contabilità della violenza, e questo vuol dire che il carnefice non avrà ragione della sua vittima in eterno. (cf Ermes Ronchi)
“Quali ragioni hanno per sostenere che non si può risuscitare? Quali delle due cose è più difficile: nascere o risuscitare? Che ciò che non è mai esistito venga all’esistenza, oppure che ciò che è esistito esista ancora?” (B. Pascal)
Tutta la nostra fede è basata sull'assenza di un cadavere. La morte è stata sconfitta. Il Dio nudo, appeso, osteso, evidente, il Dio sconfitto e straziato, il Dio deposto sulla fredda pietra non è più qui, è risorto. Risorto. Non rianimato o solo vivo nel nostro ricordo. Gesù è davvero vivo, risorto, presente per sempre. Non è facile credere a questa notizia, lo so bene. Incontreremo, in questi cinquanta giorni, la fatica che hanno fatto gli apostoli, che è la nostra, a convertire il cuore a questa sconcertante novità. Ci vuole fede per superare il proprio dolore. Tutti abbiamo una qualche ragione per sentire vicino Gesù crocifisso. Tutti ci commuoviamo davanti a tale strazio, tutti sappiamo condividere il dolore che è esperienza comune di ogni uomo. Ma gioire no, è un altro paio di maniche, gioire significa uscire dal proprio dolore, non amarlo, superarlo, abbandonandolo. 

Il Signore Gesù non è semplicemente il Risorto, l'attore di un evento che si è consumato una volta per tutte nel giardino fuori Gerusalemme, in quell'alba del primo giorno dopo il sabato. Un evento concluso? No. Cristo è il Risorgente, adesso. Sorge in questo momento dal fondo del mio essere, dal fondo di ogni uomo, dal fondo della storia, continua a risorgere, a immettere con la mano viva del creatore germi di speranza e di fiducia, di coraggio e libertà. Cristo Gesù risorge oggi, energia che ascende, vita che germina, masso che rotola via dall'imboccatura del cuore. E mi indica la strada della pasqua, che vuol dire passaggio ininterrotto dall'odio all'amore, dalla paura alla libertà, dall'effimero all'eterno, dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia. Esseri nuovi, volti gioiosi, cuori pieni di speranza, fede indistruttibile. Testimoni della vita, della speranza. 

La Pasqua è davanti a noi! Se l'Incarnazione ci dice che Dio si è fatto carne, la Resurrezione ci dice che la Carne assume l'eternità.  A. Frossare: "da quando so che la vita ha uno scopo, non ho più paura!" La tua vita è vita da VIVENTE? Tutto quello che fai dice "sono un vivente", "sono un risorto"? La tua vita parla di VITA eterna a chi ti incontra? Cristo nostra speranza è risorto! E “Il mondo apparterai domani, è cosa certa, a coloro che daranno alla terra una più grande speranza.” (T. Chardin). Cristo è risorto. Questa è la nostra fede. 
A noi, ora, di credere, di vivere da risorti, di vedere i teli di lino e di credere, come Giovanni e Pietro. A noi, discepoli affannati nella corsa, sempre in ritardo rispetto alla forza dirompente di Dio, resta solo la sfida della fede. Gesù è risorto: smettiamola di cercare il crocefisso, smettiamola di piangerci addosso e di lamentare un Dio assente. Gesù è risorto. «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto!» Ricordatevi... Sei stato creato per la vita! La chiesa è dei risorti...che anticamente venivano chiamati ILLUMINATI. 
“ il vangelo prima che un libro scritto con l’inchiostro, è un libro dipinto sul volto dei testimoni della risurrezione.”

Omelia padre Modesto camilliano 



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