2 febbraio 1892 fondazione dell'Istituto Figlie di San Camillo 126 anni di misericordia

[...] Padre Luigi Tezza fondò, il 2 febbraio 1892, insieme a Madre Giuseppina Vannini, le Figlie di S. Camillo. 
L’idea maturò nella mente di P. Tezza in Francia quando gli fu chiesto di fornire alla clinica di Lille personale religioso femminile. Ma la fondazione avvenne a Roma, grazie al’incontro con Giuseppina Vannini, oggi Beata, attraverso la quale la Provvidenza gli indicò la via da percorrere. Questa giovane aveva tentato diverse volte di entrare in una congregazione; finalmente durante un colloquio con P. Tezza, fu invitata da lui alla grande opera: iniziare e far parte di un nuovo istituto di vita consacrata dedito al servizio degli infermi secondo lo spirito di S. Camillo de’ Lellis. Era il 17 dicembre 1891. Dopo qualche giorno di riflessione Giuseppina Vannini  accettò la  proposta e qualche settimana più tardi il primo gruppo di Figlie di San Camillo iniziò la vita comune. 
Lo Spirito Santo aveva dato a S. Camillo, il «gigante della carità» il carisma dell’amore misericordioso verso gli infermi ed egli aveva insegnato a servire i malati “con quell'affetto che una madre amorevole  suole avere verso il suo unico figliolo infermo”. Dal canto suo p. Tezza era un autentico figlio di S. Camillo. Al mattino soleva aprire la finestra della sua stanza, nell’Ospedale di S. Giovanni, e si soffermava a respirare profondamente. A chi gli chiedeva il perché di tale consuetudine rispondeva che voleva riempirsi i polmoni del profumo di carità che saliva a lui dalle finestre della sottostante corsia.
P. Tezza sviluppò con la fondazione del nuovo Istituto la dimensione femminile del carisma camilliano - testimoniare l’amore sempre presente di Cristo verso gli infermi - arricchendolo di espressioni che sono propri della donna: la sensibilità, la generosità, la delicatezza, la capacità di ascolto l'accoglienza, l'intuizione, la capacità di farsi carico dei bisogni altrui, la disponibilità ad offrire il proprio aiuto, in poche parole una innata maternità [...]
Testimone d'Amore Sr. Gabriella Marzio

La madre Giuseppina Vannini riceve lo scapolare che padre Tezza toglie del suo mantello

[...] La mattina del 2 Febbraio 1892, si trovarono riunite per tempo nella camera del N.S.P. Camillo alla Maddalena per la loro ammissione».
Il Padre Giovanni Mattis, Superiore generale dell’Ordine desiderò compiere egli stesso la cerimonia. Conferì lo Scapolare e la Croce rossa di S. Camillo, insieme al Diploma di affiliazione, alle tre aspiranti, indirizzando loro una paterna allocuzione di circostanza augurandosi di vederle «presto moltiplicare di tre a trenta, di trenta a trecento». Celebrò in seguito la S. Messa e le tre aspiranti dopo aver pregato all’altare dove riposa il corpo di S. Camillo, fecero ritorno alla loro abitazione (v. infra, A, 5). [...]
Archivio fsc

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