Grottaferrata: Voti perpetui di Sr. Cleia e Sr. Teodocia Festa di San Camillo

Chi cerca Dio, cerca un volto
“Care sorelle e fratelli ci troviamo insieme qui, questa mattina, per cantare con Sr Cléia e Sr Teodocia il «per sempre» dell’amore del Signore” ha esordito p. Roberto Papini (sacerdote cappuccino)nella sua omelia, esultando: “eterna è la sua misericordia, eterno è il suo amore.” Sì “la liturgia di questa Celebrazione Eucaristica in occasione della solennità di San Camillo de Lellis e della consacrazione a Dio per sempre di Sr Cléia e Sr Teodocia è essenzialmente un ricordo vivo dell’immensa sensibilità e dell’infinita misericordia di Dio verso i più piccoli del regno.” 
Il Signore è sensibile – ha spiegato p. Roberto – sente il dolore dei poveri e dei malati. 
Ed è questa sensibilità a generare in noi la misericordia. 
Possiamo sapere tutto sulla misericordia, ma senza la sensibilità questa non diventa azione.
La consacrazione religiosa camilliana dischiude nei cuori questa sensibilità “allo sguardo dei bisognosi, questo farsi amare dalla comunità e vedere il Signore nel sofferente.” 
E’ sceso ai particolari p. Roberto descrivendo come il cuore umano “potrebbe diventare insensibile come una pietra, come il marmo. «L’insensibilità di oggi scava abissi invalicabili per sempre» disse papa Francesco nel giubileo dei catechisti. Per questo abbiamo bisogno di lasciarci prendere per mano da San Camillo e riscoprire il volto di Gesù in quelli che soffrono nella carne e nello spirito.” Come un fratello maggiore p. Roberto ci ha dato dei consigli per farsi amare dalla comunità “serve ascoltare molto e parlare poco, i chiacchieroni si mettono sempre nei guai! Essere accoglienti, e l’esempio più bello di un’accoglienza concreta ce lo presenta il Vangelo: «io ho avuto fame e tu mi hai dato da mangiare, ho avuto sete e Tu mi hai dato da bere; ero forestiero e Tu mi hai ospitato, nudo e Tu mi hai vestito, malato e Tu mi hai visitato, carcerato e sei venuto a trovarmi.»” E poi sono necessari anche la gentilezza e l’affetto, il garbo, la cortesia nel tratto e accettazione reciproca. 
Ogni tanto San Camillo gridava: «Più cuore, voglio vedere più affetto materno». 
Infine p. Roberto ci ha esortato a “vedere il Signore nel sofferente. L’amore concreto procura sempre un volto; chi cerca Dio, cerca un volto. E l’unico volto che noi possiamo vedere è quello dell’altro. Clemente di Alessandria diceva: «Hai visto il tuo fratello? Hai visto Dio!» e San Camillo «desiderava avere una compagnia di uomini pii che non per mercede, ma volontariamente e per amore di Dio servissero gli infermi con quell'amorevolezza che sogliono avere le madri verso i propri figli infermi». 
Concludendo p. Roberto ha detto: “Questo è il progetto, continuate per questo progetto!” 
"La chiamata"
Professione Perpetua
Benedizione speciale di Consacrazione
Consegna del Cero
Baccio alla Reliquia di San Camillo
Gruppo di sorelle peruviane
Gruppo di Sorelle brasiliane 



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