«Chi ha orecchi, ascolti» Commento al Vangelo del 16 luglio 2017, XV domenica del T.O

“Sedette in riva al mare”. Così ci presenta l’evangelista Matteo il Maestro Gesù, seduto in riva al mare, sulla spiaggia, mentre una marea di gente gli si stringe attorno per ascoltare la sua parola infuocata e appassionata. Ma Gesù decide poi di “salire su una barca” per non essere stretto dalla gente che si spintona pur di mettersi accanto a lui e ascoltarlo. È un Gesù estivo quello che ci presenta l’evangelista in questa domenica. È un Gesù che vive il nostro tempo, le stagioni della nostra esistenza, lo scorrere della nostra quotidianità. Un Gesù che parla stando in riva al mare e su una barca è un Maestro che ci dice: Va bene, vivi questa domenica andando al mare, ma non dimenticare la cosa più importante per te, credente: ascoltare la parola di Dio. La pagina del Vangelo di questa domenica del tempo ordinario si inserisce perfettamente nella nostra realtà, facendoci comprendere che pur avendo diritto a vivere le nostre vacanze estive, il meritato riposo dopo un anno di stress, dopo tanto lavoro, non possiamo però permetterci di mandare in vacanza la fede. Anzi il tempo estivo diventa occasione favorevole per un esame di coscienza, per dire a noi stessi a che punto siamo con la fede, per misurare con il termometro dello spirito la temperatura della nostra fede. Chi più, chi meno, tutti avremo un periodo per staccare la spina dalla quotidianità e goderci il mare o la montagna. Ma questo tempo deve essere un tempo di crescita.

L’ascolto della parola del Signore, una buona lettura, il silenzio, le relazioni familiari devono essere le colonne portanti della nostra estate, del nostro tempo di riposo. 
Meravigliose le parole del profeta Isaia che troviamo nella prima lettura: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare (...), così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto». 
Non possiamo vivere questo tempo estivo senza che esso non produca germogli di una nuova vita, senza che la nostra esistenza non ne sia stata irrigata dal silenzio meditativo, senza che la vita non sia stata fecondata da tempi prolungati di letture e di ascolto, senza che le contemplazioni prolungate del mare infinito e delle ripide montagne non generino in noi pensieri di quiete e di pace dell’anima. 
Il tempo estivo, per usare la metafora usata da Gesù nella pagina evangelica, è il tempo della semina, il tempo del lavoro dell’anima, il tempo per preparare la terra della nostra coscienza al lungo inverno esistenziale. È sì il tempo del riposo, ma non un riposo passivo, ingenerante, sterile, amorfo. Si tratta di un riposo dinamico. Anche la contemplazione dell’estensione del mare e delle alture delle montagne non diventi semplice ammirazione, ma ci permetta di trascendere il limite del vedere e del sentire per raggiungere gli orizzonti della conoscenza. La parola chiave che Gesù ci suggerisce oggi per vivere correttamente il tempo dell’estate è ascoltare. Ascoltare il fruscio delle onde marine, ascoltare la brezza del vento leggero in montagna, ascoltare il silenzio della notte estiva in riva al mare, ascoltare la parola del Signore nella quiete pomeridiana, ascoltare la voce dei nostri coniugi e dei nostri figli che chiedono la nostra presenza. 
Padre Onofrio Antonio Farinola
sacerdote cappuccino

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