«Ecco l'Agnello di Dio» Commento al Vangelo del 15 gennaio 2017, II domenica del tempo Ordinario

È un richiamo quello che ascoltiamo oggi. Un benevolo richiamo, con l’unico intento di orientare la nostra attenzione verso Gesù, l’agnello di Dio, il mansueto, il buono, il dolce, il bello, il tenero, il misericordioso. "Eccolo, sta passando. Non perderlo di vista e seguilo!". Sembra dicesse così Giovanni Battista a ciascuno di noi. È un invito a mettersi sui passi del Maestro di Nazareth, a seguire le sue orme, a percorrere i suoi sentieri, a condividere il suo cammino. Ci chiediamo: chi o cosa seguo oggi? Chi o cosa è il maestro della mia vita? Quale strada ho imboccato nella mia vita? Non sembrino scontate queste domande. C’è da ammettere che non sempre si segue Gesù; che magari per distrazione a volte lo si perde di vista per aver prestato attenzione ad altro; che, anche senza accorgersene, si imbocca una deviazione sbagliata; che ci si lascia ingannare da altre segnaletiche stradali che appesantiscono il percorso. 

Giovanni Battista è la voce di un navigatore della fede che oggi indica a ciascuno di noi la direzione da seguire e la meta da raggiungere. Siamo tutti dotati nell'odierno contesto sociale di un navigatore. Non è più necessario acquistarlo a parte ma è parte integrante di un affare che ormai ci appartiene, un cellulare. Ma il navigatore non è un’invenzione dell’uomo contemporaneo. È invece un’invenzione abbastanza remota, di duemila anni fa. Il primo navigatore della storia è stato Giovanni il Battista
Non può non essere così visto che il suo ruolo era quello di preparare le strade, di indicare nuovi percorsi esistenziali. Così disse: "Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui". Un navigatore alquanto necessario, più che utile visto che è "voce di uno che grida ne deserto". La sua voce e le sue indicazioni sono alquanto necessarie e utili per indirizzare l’uomo nel deserto che nella vita è chiamato ad attraversare. Giovanni il Battista è il navigatore dello spirito per ogni cristiano, per ciascuno di noi. Egli ci indirizza verso strade sicure. Non ci suggerisce però la via più breve e più veloce, ma comunque la più sicura. Quella suggerita dal Battista attraversa non lunghe gallerie autostradali, non interminabili tunnel ma quelle più brevi, le porte strette. Queste porte non sono interminabili, non mettono angoscia, non ti fanno sentire intrappolato, ma sono semplicemente porte, giusto il tempo di entrare e uscire. Sono le porte strette della vita, quando incombe l’ombra della sofferenza o del dolore, di un momento buio. Ma si tratta solo di un attimo. Non ci sono chilometri da percorrere, minuti incalcolabili. Si tratta di pochi istanti. Ecco, Giovanni orientandoci verso la strada di Gesù, ci fa anche varcare le soglie di alcune porte, evitandoci il buio delle gallerie chilometriche. Per questo non dobbiamo avere paura di seguire le sue indicazioni. 

Alziamo il volume di questa "app" dello spirito e seguiamo le sue indicazioni per metterci alla sequela del Maestro di Nazareth, per raggiungerlo, per tagliare il traguardo della felicità e di una vita realizzata. Fidiamoci della sua voce e cammineremo sicuri nel deserto della nostra esistenza per raggiungere la pianura verdeggiante e colorita. 
Padre Onofrio Antonio Farinola
sacerdote capuccino

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