Cremona: benedizione e inaugurazione del nuovo blocco operatorio della casa di cura


Fonte 

http://www.diocesidicremona.it/main/base1.php?id=sknewsfoto&idrec=5121


[...]"È una nuova e significativa tappa nel percorso di crescita e sviluppo della missione camilliana a Cremona quella che è stata solennemente festeggiata il 22 marzo presso la clinica Figlie di San Camillo. Per questo accanto alla superiora della comunità cremonese, suor Filomena Carbonetti, è intervenuta da Roma anche la generale dell’Ordine, madre Laura Biondo, accompagnata da alcune religiose del Consiglio.
A ripercorrere i 90 anni si storia cremonese delle Figlie di San Camillo è stato il direttore sanitario della clinica, il dottor Claudio Mancini. Il pensiero è andato a quell’ormai lontano 1927 quando, lasciata la piccola casa nel centro città (le Figlie di San Camillo avevano iniziato la propria attività assistendo a domicilio persone anziane e malate), fu aperta la struttura di via Fabio Filzi. Inizialmente un pensionato per persone anziane e sole; poi, a partire dal 1946, ampliato e ristrutturato l’edificio, nacque la casa di cura polispecialistica, prima struttura privata a Cremona a stipulare con l’ex I.N.A.M. e altre casse mutua convenzioni per il ricovero dei malati.
Altro passaggio epocale nel 1999 quando, sotto la guida di suor Lorenzina Cattaneo, avviene l’avvio dei servizi sanitari regionali e l’acquisto della confinante area dell’ex nastrificio Alquati. Nel 2001 si apre il cantiere e nel 2003 la casa di cura presenta una nuova fisionomia con l'aggiunto padiglione nel quale trovano sede la fisioterapia e la riabilitazione. Dal 2004 al 2006 i lavori interessano quindi l’edificio originario della clinica, rimesso completamente a nuovo. Ultimo tassello la radiologia, punto d’eccellenza ancora oggi per l’intero territorio provinciale.
Nel 2009, grazie a un bando di Regione Lombardia (reso possibile dalla legge regionale 34/2007 a sostegno del no-profit) l’attenzione converge sulle sale operatorie. Nel 2011 si riapre il cantiere per la realizzazione di un complesso ben più ampio del progetto: 3 piani e una destinazione non limitata solo ad ospitare il nuovo blocco operatorio, che ha permesso di passare da 4 a 5 sale operatorie con una riprogettazione in chiave moderna dell’intero blocco (ampliato di 235 metri quadrati), capace di rispondere alle più moderne esigenze. I lavori sono terminati nelle scorse settimane con l’attività operatoria già iniziata dal mese di febbraio.
Il taglio del nastro della nuova struttura è stato preceduto dalla presentazione ufficiale del progetto nell’auditorium della casa di cura"

Autorità presenti:
Direttore sanitario dott. Claudio Mancini
Vescovo mons. Dante Lafranconi
Consigliere regionale Carlo Malvezzi
Presidente della Provincia Massimiliano Salini
Sindaco di Cremona Oreste Perri
Direttore ASL Cremona dott. Gilberto Compagnoni

[...] Nel nuovo blocco operatorio il numero delle sale operatorie è passato da 4 a 5: 1 per Oculistica, 1 per Urologia, 1 per Chirurgia, 1 per Ortopedia e 1 per Chirurgia/Ortopedia. Creata anche una zona comune per l’induzione dell’anestesia e un’altra distinta zona comune per il risveglio.
I lavori di ammodernamento (che hanno portato a un ampliamento della superficie da 655 a 890 metri quadrati) sono stati svolti con una riprogettazione in chiave moderna del layout del blocco operatorio, con particolare attenzione ai percorsi sterile-pulito-sporco con filtri all’ingresso sia per i pazienti che per il personale (con badge individuale per rendere tracciabili i passaggi). Creati inoltre locali dedicati e distinti per il lavaggio dei ferri, la sterilizzazione e il deposito. I lavori hanno comportato anche un rilevante miglioramento del trattamento dell’aria, sia per le caratteristiche dell’impianto di climatizzazione, ventilazione e riscaldamento che per quella di monitoraggio in continuo del sistema di condizionamento e della qualità dell’aria. Installati anche moderni sistemi di Information Technology per interconnettere i diversi settori del blocco operatorio e questo con i servizi generali della casa di cura (accesso ai database di Radiologia, Laboratorio, ecc…).
Obiettivo principale dell’intervento è stato quello di migliorare la sicurezza per il paziente nelle tre componenti relative alla struttura del blocco operatorio, alla sua organizzazione e ai comportamenti degli operatori. In particolare attraverso il miglioramento nella prevenzione delle infezioni ospedaliere e con particolare riguardo al rischio professionale da gas anestetici, le cui concentrazioni vengono rilevate in continuo 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Senza tralasciare l’ottimizzazione dell’efficienza della gestione del materiale da parte del personale, per il monitoraggio informatizzato dello specifico percorso di cura del singolo paziente e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle sale operatorie, svincolate nella programmazione del tipo di anestesia (generale e loco regionale) come invece avveniva nel vecchio blocco operatorio.
Oggi le Figlie di San Camillo operanti in diocesi di Cremona sono circa una ventina: la maggior parte è presente nella casa di cura di Cremona, altre sono a Torre de' Picenardi, al soggiorno per anziani Casa "Padre Pio".



Commenti