Il cuore diventa opera. Pellegrinaggio da Trento a Roma

Venerdì 2 novembre ore 4,00  noi piccolo gruppetto “infreddolito”  di dipendenti ed amici dell’Ospedale S. Camillo di Trento ci accingiamo a partire per un Pellegrinaggio propostoci dalle nostre suore e come riportava il volantino di invito “Alla riscoperta del carisma camilliano” in preparazione del 400° di nascita di San Camillo di Lellis e del 100° di fondazione della prima casa delle Suore di Camillo. 



Piccolo gruppetto di persone dicevo, ma che poi ha dimostrato viaggio facendo e nei momenti trascorsi insieme di avere un solo  “cuore”. E’ stata una grazia dopo l’altra in questi due giorni. Innanzitutto abbiamo avuto un grande aiuto a vivere pienamente questo pellegrinaggio nella persona di Padre Ely, frate carmelitano di Trento, che ha saputo rendere ancora più profondo questo gesto vissuto insieme. Durante il viaggio abbiamo potuto pregare insieme nella recita dell’Angelus, delle Lodi e dei Vespri e questo ha fatto pensare ognuno di noi al vero motivo per cui eravamo lì; diventava sempre più chiaro che non era una “gita”, un evadere dalla solita routine ma era andare veramente  alla ricerca di quello che ha reso e rende felice tante e tante persone e di questo ne siamo stati testimoni.
La prima tappa del viaggio è stata al Santuario di Loreto dove abbiamo potuto portare ogni nostra richiesta, ricordo e preghiera nella Santa Casa e toccare con mano quei mattoni che la Santa Famiglia ha toccato e affidare il nostro Pellegrinaggio a Colei che intercede per tutti. La recita sia pur di una sola Ave Maria in quel luogo è stato un gesto che ha riempito il cuore di tutti i partecipanti. La bellezza che emanava quella “piccola stanza” rimarrà per tutti sicuramente come ricordo incancellabile. 
Proseguendo poi il viaggio siamo giunti a Bucchianico, paese natale di San Camillo. Che gioia, che attesa era dentro di noi e quanto ne siamo stati ripagati. 
Abbiamo potuto visitare il Convento delle Suore di San Camillo e anche qui la grazia non è mancata; a guidarci e a prepararci all’incontro che avremmo poi vissuto, Suor Anna, una suora che già con gli occhi soli ci parlava; come non essere grati a Dio di questo incontro, delle sue parole che ci chiedevano di andare in profondità affinché il gesto che stavamo compiendo ci facesse cambiare che ci facesse vedere ancora di più il bene che Dio vuole ad ognuno di noi? Siamo stati accolti in convento come si accoglie uno di famiglia, ogni suora aveva qualcosa da dirci insomma era una festa. Bellissimo poi visitare la Casa Sollievo dove abbiamo potuto vedere cosa vuol dire stare a fianco di chi soffre, non abbiamo visto nessuno imbronciato o triste, anzi abbiamo visto solo persone sorridenti, si respirava quanto amore c’era in quel luogo e sappiamo Chi lo donava! E questo rendersene conto apre il cuore e muove al cambiamento. 
Bucchianico
 
Convento "Santa Chiara" casa delle suore
Poi dopo una “faticosa” ma fruttuosa salita eccoci al Santuario, luogo di preghiera e di ringraziamento per il dono che Dio ha voluto fare a tutto il mondo nella figura di San Camillo di Lellis.  In quel santo luogo abbiamo potuto pregare insieme, vivere l’eucarestia e gustare, aiutati da un padre camilliano, la vita e i gesti di San Camillo di Lellis. Che bello scoprire e imparare il messaggio di San Camillo: “Più anima nelle mani”; il racconto, fra i tanti, di quando un giorno, arriva in Ospedale il Commendatore di S. Spirito (la più alta autorità) che chiede impazientemente di parlare con Camillo, ma lui sta imboccando un infermo: “Dite a Monsignore” fa rispondere “che adesso sono occupato con Gesù Cristo, appena avrò finito mi presenterò dinanzi a Sua Signoria illustrissima”. E non lo diceva per puntiglio, ma perché ne era davvero convinto. E noi siamo tornati lì per imparare, ognuno, con il proprio tempo, questo! 


 
Poi la visita alla casa natale, al luogo da cui tutto è iniziato! Quale gioia ha riempito il nostro cuore nell’entrare in quella piccola stalla, l’essere in quel luogo tanto caro a tutti i figli e figlie di San Camillo, ecco un altro dono grande.
 Cripta Santuario San Camillo

 Museo Mostra San Camillo
Il giorno successivo partenza per Roma dove abbiamo visitato le Catacombe di San Callisto; aiutati da un Padre Salesiamo guidati all’interno di un percorso ricco di immagini e significati siamo stato portati a rivivere gli inizi della Chiesa e scoprire l’attenzione che i Primi Cristiani avevano verso i loro defunti.
 
Proseguendo il nostro viaggio ci siamo fermati nel luogo dove l’odio dell’uomo ha distrutto tante vite: le Fosse Ardeatine. Dimostrazione di quando l’uomo lontano da Dio può commettere ogni tipo di errore, anche il peggiore! 
 
Ingresso alle Fosse Ardeatine


E poi via verso l’Ospedale Madre Vannini dove l’accoglienza delle Suore ha stupito tutti. Bellissima celebrazione Eucaristica nella Cappella magnificamente dipinta accompagnati dai canti e dalle parole di Padre Ely ancora una volta abbiamo assaporato la bellezza dell’incontro con Dio nella figura di San Camillo e della Beata Giuseppina Vannini. 
Dopo un pranzo succulento servitoci dalle suore come “buoni madri di casa” e rallegrato dalla loro compagnia  ci siamo recati poi presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura dove siamo rimasti estasiati dalla bellezza di quel luogo. Ogni mattone di quella struttura parlava della Bellezza e dell’Amore di Dio per ciascuno di noi.  Questo è il racconto sia pur ristretto, ma tanto ricco di doni che ciascuno di noi in questi due giorni ha avuto e che porterà, ne siamo certi, il suo frutto. Un grazie di cuore a Suor Paula e alla Superiora che ci hanno donato questa grande gioia; il cuore quindi riempito ora di questo bene diventerà, come ognuno potrà,  parte di quell’opera che 400 anni fa San Camillo ha iniziato.
Ringraziamo al nostro "pellegrino" per questa bellissima cronaca. Auguri cari amici di Trento!

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