Scuola Infermieristica "Padre Luigi Tezza"

Una giornata molto speciale hanno vissuto gli studenti della Scuola, lunedì scorso (5 marzo) durante la Santa Messa, sono state benedette e consegnate le divise degli allievi del 1° anno, che all'inizio del secondo semestre intraprendono una nuova tappa nel cammino della loro formazione: il tironcino.
Celebrata dal Rev.do Padre Diego Spadotto, cappellano dell'Ospedale Vannini,  ha detto loro che la divisa non deve essere motivo di divisione, ma un "essere vicino alla persona che soffre, vicinanza concreta nella carità". Anche la Madre Laura, Superiora Generale a salutato gli studenti facendo risaltare l'esempio del Buon Samaritano, vedere in ogni uomo sofferente la persona di Cristo.

Dopo la Santa Messa, i loro compagni del 2° e 3° anno, mostrano tramite video i nuovi tutori, professori e i reparti dove svolgeranno il loro servizio, anche condiviso le loro esperienze.
                                                              
  


"Carissimi studenti del primo anno desideriamo accogliervi in questa nuova tappa del vostro cammino, davanti a questo meraviglioso crocefisso. Non è un caso, nel servizio  l’uomo sofferente dovete rivolgere lo sguardo a Lui e ritrovare il suo sguardo in colui che servite. L’icona del servizio che dovete tenere davanti è quella del Buon Samaritano,  i sentimenti, gli atteggiamenti descritti nella parabola, dovete farli vostri; vide ne ebbe compassione e si fecce vicino, le fascio le ferite.
In questo stupendo cammino che oggi intraprendete, vi siano vicini San Camillo, Padre Tezza e Madre Vannini, sentiteli come i vostri fratelli maggiori, che sapranno con la loro vita e i loro esempi indicarvi la strada, affinché l’uomo malato che incontrerete nelle corsie degli ospedali si senta sempre al centro della vostra attenzione e delle vostre cure.
Vi consegneremo il libro di San Camillo, e una venda, simbolo delle fasce utilizzate del Buon Samaritano, e di una piccola pergamena, e inoltre riceverete il profilo professionale degli infermiere che delinea il profilo della nostra professione che attribuisce autonomia e responsabilità all'esercizio del servizio".
Letto il Vangelo del Buon Samaritano, si consegna tutto con la frase: 
"Va, e anche tu fa' lo stesso!"

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