Chiusura dell'anno commemorativo del primo Centenario della morte della Beata Giuseppina Vannini

Estratti dall'omelia pronunciata durante la Santa Messa, 
presieduta da sua Em.za il Cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, nella Casa Generalizia delle Figlie di San Camillo a Grottaferrata
"...Care sorelle, voi continuate nella storia il gesto benevolo che Gesù premia nel Vangelo: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36). Ma non vi limitate a visitare gli ammalati. Fate molto di più: li accogliete, li servite, li confortate, li sostenete, li curate. E spesso, oltre all'assistenza medica, voi offrite anche la medicina della buona parola, del sorriso, dell'incoraggiamento spirituale. La vostra diventa una vera e propria evangelizzazione dei malati e dei sofferenti..."

"...Il vostro carisma, che è sempre stato di attualità, oggi lo è ancora di più. Gli ammalati nel corpo e nello spirito sono legioni e voi potete essere un raggio di luce nella notte buia del dolore e dell'afflizione. La Chiesa apprezza e benedice la vostra missione, perché è consapevole del calvario che comporta..."
"La croce è la vostra divisa. E la croce implica sudore, fatica, umiliazione. Madre Giuseppina Vannini diceva: «Una camilliana senza croce è un soldato senza armi». E invitava a portare la croce «con gioia e alacrità», senza trascinarla. La Figlia di San Camillo «prenda la sua croce con gioia e corra velocemente per l'erto monte della vita»

"...Il Centenario, oltre al ricordo lieto delle celebrazioni solenni, deve continuare a vivere nel nostro cuore come conferma di buoni propositi. Il centenario deve aver, cioè, delle ripercussioni benefiche nella vostra esistenza consacrata. Deve riaccendere l'entusiamo per la vostra vocazione, rilanciare i vostri progetti di sollecitarvi a conoscere e imitare sempre meglio la vostra Madre Fondatrice, ma soprattutto unirvi maggiormente a Gesù, Servo sofferente, che voi incontrate ogni giorno negli infermi. In tal modo sacrificio e fatica saranno per voi non motivo di afflizione, ma di consolazione..."
 "...Il centenario è un invito a confermare il vostro impegno nel ministero verso gli infermi «con ogni diligenza e carità, con quell'affetto che ha una madre amorevole verso il suo unico figlio infermo, secondo che lo Spirito Santo insegnerà»  C. FSC. art. 68..."

"...Il Santo Padre Benedetto XVI ha tessuto l'elogio di tutti coloro che, come voi, sono in missione nel vasto mondo della sofferenza. Nonostante il progresso scientifico, il dolore sembra aumentare invece di diminuire. I sofferenti, fisici e psichici, hanno bisogno della vostra presenza compassionevole, per essere sopportata, alleviata, purificata e santificata...


...Accettare l'infermo, accudirlo, consolarlo significa immettere nel suo cuore la dolcezza e l'amore di Cristo. il vostro apostolato è un "sì" all'immensa carità di Dio, diffusa nell'anima e nel corpo dei malati..."

"...Voi siete i ministri di questo annuncio di speranza e di carità con il vostro lavoro professionalmente qualificato e con la vostra dedizione. In tal modo, ampliate quell'economia del bene, che il Vangelo promuove a piene mani per la felicità dell'intera umanità".  





Al termine della Santa Messa, il Cardinale Amato a benedetto tutta l'assemblea con la reliquia della Beata Giuseppina Vannini.



Ringraziamo di cuore Sua Em.za Cardinale Amato per le sue bellissime parole e per la sua presenza; a S.E. Mons. Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per il settore Est e a tutti i sacerdoti concelebranti, devoti, studenti della Scuola Infermieristica Padre Luigi Tezza ed amici che hanno partecipato con fervore alla celebrazione Eucaristica e hanno condiviso la nostra gioia. A tutti voi promettiamo la nostra umile preghiera in segno di gratitudine.

Dopo la Santa Messa il Cardinale si è recato alla tomba 
del Beato Luigi Tezza per un momento di preghiera...
 e alla tomba della Beata Madre Giuseppina Vannini.

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