Terzo Giorno

Ï La castità


Con la professione della castità intendiamo rispondere al dono dello Spirito e, con cuore libero e indiviso, porre tutta la nostra vita al servizio del Regno di Dio. Tale offerta di noi stesse ci costituisce segno nel mondo attuale: è questa una risposta all’amore di Gesù Cristo, di cui seguiamo il divino esempio, ed è altresì donazione che ci libera il cuore da ogni legame, per dedicarsi esclusivamente e radicalmente a Dio e ai fratelli.

Prima lettura:

Dall’Esortazione Apostolica del Beato Papa Giovanni Paolo II (n. 88)

            Prima ancora di essere un servizio per i poveri, la povertà evangelica è un valore in se stessa, in quanto richiama la prima delle Beatitudini nell’imitazione di Cristo povero.
[…] Alle persone consacrate è chiesta dunque una rinnovata e vigorosa testimonianza evangelica di abnegazione e di sobrietà, in uno stile di vita fraterna ispirata a criteri di semplicità e di ospitalità, anche come esempio per quanti rimangono indifferenti di fronte alle necessità del prossimo.
Tale testimonianza si  accompagnerà naturalmente all’amore preferenziale per i poveri e si manifesterà in modo speciale nella condivisione delle condizioni di vita dei più diseredati. Non sono poche le comunità che vivono e operano tra i poveri e gli emarginati, ne abbracciano la condizione e ne condividono le sofferenze, i problemi e i pericoli.
[…] Attraverso queste forme diverse e complementari, la vita consacrata partecipa all’estrema povertà abbracciata dal Signore e vive il suo specifico ruolo nel mistero salvifico della sua incarnazione e della sua morte redentrice.

Parola di Dio


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